Prezzo € 17,00
Neri Pozza
Libro - Pagine 304
Formato: 14x21
Anno: 2010
Giovane avvocato a Barcellona, Ricardo vive giorni difficili - Clara, la sua donna, lo ha piantato di punto in bianco - quando riceve di primo mattino una telefonata di Cristina, sua madre. Tomás, suo padre, annuncia Cristina, è sparito lasciando uno strampalato biglietto in cui ha manifestato l'intenzione di raggiungere il Tibet.
Una prospettiva davvero bizzarra per un uomo che, al tramonto della propria vita sessuale, ha commesso la stupidaggine di abbandonare la moglie per mettersi con una donna molto più giovane e ritrovarsi poi solo come un cane in uno squallido monolocale, seduto, come un vecchio risentito e debole, davanti al televisore.
Cristina, che da quando è divorziata si cura con un'attenzione ossessiva, come se dovesse fare guerra a tutte le giovani donne dedite a rubare mariti, riferisce qualche tempo dopo a Ricardo che la polizia ha rintracciato la vecchia Opel di Tomás in un paesino a nord di Girona, e intima al figlio di mettersi immediatamente sulle tracce del vecchio genitore.
Ricardo raggiunge in macchina il villaggio, e nel giro di qualche ora ritrova Tomás. O, meglio, ritrova fisicamente suo padre, ma stenta quasi a riconoscerlo. Del vecchio, malandato Tomás, rintanato in una casa vuota, stordito dalla solitudine e dalla noia, non vi è più traccia. Al cospetto di Ricardo si presenta un uomo che ha tutta l'aria di possedere una strana e spensierata felicità.
Un uomo gioviale, circondato da amici straordinari: Lola, una maîtresse anarchica che gli stira i vestiti e gli prepara un caffè speciale nella pensione che gestisce con sapiente malizia; Marcelo, il grassone con una testa episcopale che legge continuamente i classici della letteratura a Paquita, la sua compagna cieca che passa le ore seduta davanti alla porta di casa, con una bottiglia di anice tra le foglie di un'ortensia; Irene, bella e formosa, con un'animalità primordiale nei movimenti; María dal piacevole sguardo sfuggente; e, dulcis in fundo, l'italiana Barbara Baldova, una donna magnifica con un bel paio di occhi neri, profondi e scintillanti, una di quelle donne che non si possono guardare senza immaginare una vita complicata e appassionante.
Un mondo vivo, fatto di persone mature che non aspettano la morte, che non si abbandonano alla noia del tramonto della vita, ma scelgono il piacere di condividere nuovi amori, amicizie, legami, a dispetto del tempo che passa.
Neri Pozza
Libro - Pagine 304
Formato: 14x21
Anno: 2010
Giovane avvocato a Barcellona, Ricardo vive giorni difficili - Clara, la sua donna, lo ha piantato di punto in bianco - quando riceve di primo mattino una telefonata di Cristina, sua madre. Tomás, suo padre, annuncia Cristina, è sparito lasciando uno strampalato biglietto in cui ha manifestato l'intenzione di raggiungere il Tibet.
Una prospettiva davvero bizzarra per un uomo che, al tramonto della propria vita sessuale, ha commesso la stupidaggine di abbandonare la moglie per mettersi con una donna molto più giovane e ritrovarsi poi solo come un cane in uno squallido monolocale, seduto, come un vecchio risentito e debole, davanti al televisore.
Cristina, che da quando è divorziata si cura con un'attenzione ossessiva, come se dovesse fare guerra a tutte le giovani donne dedite a rubare mariti, riferisce qualche tempo dopo a Ricardo che la polizia ha rintracciato la vecchia Opel di Tomás in un paesino a nord di Girona, e intima al figlio di mettersi immediatamente sulle tracce del vecchio genitore.
Ricardo raggiunge in macchina il villaggio, e nel giro di qualche ora ritrova Tomás. O, meglio, ritrova fisicamente suo padre, ma stenta quasi a riconoscerlo. Del vecchio, malandato Tomás, rintanato in una casa vuota, stordito dalla solitudine e dalla noia, non vi è più traccia. Al cospetto di Ricardo si presenta un uomo che ha tutta l'aria di possedere una strana e spensierata felicità.
Un uomo gioviale, circondato da amici straordinari: Lola, una maîtresse anarchica che gli stira i vestiti e gli prepara un caffè speciale nella pensione che gestisce con sapiente malizia; Marcelo, il grassone con una testa episcopale che legge continuamente i classici della letteratura a Paquita, la sua compagna cieca che passa le ore seduta davanti alla porta di casa, con una bottiglia di anice tra le foglie di un'ortensia; Irene, bella e formosa, con un'animalità primordiale nei movimenti; María dal piacevole sguardo sfuggente; e, dulcis in fundo, l'italiana Barbara Baldova, una donna magnifica con un bel paio di occhi neri, profondi e scintillanti, una di quelle donne che non si possono guardare senza immaginare una vita complicata e appassionante.
Un mondo vivo, fatto di persone mature che non aspettano la morte, che non si abbandonano alla noia del tramonto della vita, ma scelgono il piacere di condividere nuovi amori, amicizie, legami, a dispetto del tempo che passa.
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