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Springer
Libro - Pagine 196
Formato: 14x21
Anno: 2011
Il libro è un'autobiografia del patologo e dell'uomo, del suo mondo interiore, dei suoi affanni e delle sue fatiche e soprattutto dei pericoli, sempre in agguato, di ideologizzare, proprio nella scienza. Il testo è costellato di aneddoti tratti dalla vita scientifica dell'autore e dal mondo universitario internazionale, con frequenti riferimenti letterari.
Tutto nasce dai pensieri di un giovane alle prese con la maturità liceale, affascinato dalla cultura dei classici greco-latini, dalla filosofia e dalle scienze fisiche e naturali, e con la brama di indagare il grande mistero dell'uomo considerato nella sua dualità mente/corpo.
La scelta della facoltà di Medicina fungerà da mediazione fra la filosofia, vista come via alla verità, e la biologia. L'incontro con il microscopio aprirà la strada all'approfondimento della biologia, ma anche alla ricerca dei significati e delle interpretazioni del mondo.
I meccanismi della percezione nelle articolazioni della "Gestaltpsychologie" e i suoi rapporti con il mondo interiore sono affrontati nell'esplorazione del mondo attraverso il microscopio e nella ricerca di un'obiettività scientifica.
Locke e Kant, Popper e Heidegger fanno da contraltare a Ramon y Cajal, Golgi, Kandel, Heisenberg, mentre la semiotica illumina e confonde sull'importanza del linguaggio per la conoscenza. Il segno e il suo riconoscimento si trasferiscono nella scienza e il linguaggio appare come l'unico modo di penetrare l'esistente.
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